Glossario di andrologia

A

AGENESIA

Assenza completa di un abbozzo di tessuto o di organo.

AMENORREA

Assenza o mancanza di flusso ematico mensile (mestruazione).

AMNIOCENTESI

Prelievo di liquido amniotico attraverso puntura dell’addome materno a scopo diagnostico.

ANALGESIA

Metodo di attenuazione del dolore attraverso la somministrazione di anestetici senza perdita di conoscenza.

ANAMNESI

Raccolta di dati riguardanti i precedenti patologici del paziente ai fini della diagnosi. La sua azione farmacologica è quella bloccare la produzione familiari e personali, fisiologici e di gonadotropine.

ANALOGHI DEL GnRH

Ormoni sintetici simili al GnRH prodotto dall’ipotalamo che stimola la produzione di gonadotropine da parte dell’ipofisi.

ANESTESIA

Abolizione della sensibilità dolorifica indotta artificialmente con farmaci. Può essere generale, con soppressione della coscienza, o locale.

ANEUPLOIDIA

Alterato numero di cromosomi presenti in una cellula.

AZH

(Assisted Zona Hatching). Incisione della zona pellucida dell’embrione prima del trasferimento, allo scopo di facilitare la fuoriuscita dello stesso e quindi l’attecchimento in utero.

AZOOSPERMIA

Assenza di spermatozoi nel liquido seminale.

B

BHCG – TEST

Test di gravidanza effettuato attraverso il dosaggio della gonadotropina corionica umana (-HCG).

BIOPSIA EMBRIONE

Indagine cromosomica e/o genetica effettuata attraverso il prelievo di una delle cellule dell’embrione (blastomero) prima del trasferimento intracorporeo.

BLASTOCISTI

Embrione allo stadio di circa 100 cellule in grado di impiantarsi nell’organismo femminile. E’ composto da una serie di cellule “esterne” che si differenzieranno nella placenta e nei suoi annessi e da un gruppo di cellule “interne” che formerà l’embrione.

BLASTOMERI

Cellule dell’embrione che si formano per ripetute divisioni mitotiche dello zigote. Si dividono senza crescita, pertanto diventano più piccole ad ogni divisione.

C

CANALE CERVICALE

Parte dell’utero che mette in comunicazione la vagina con la cavità del corpo dell’utero.

CICLO MESTRUALE

Periodo decorrente dal primo giorno della mestruazione fino al giorno antecedente la successiva emorragia mestruale. Consiste in un complesso di modificazioni cicliche dell’apparato genitale femminile, che ha come scopo la preparazione dell’utero per l’impianto e lo sviluppo dell’uovo fecondato.

CELIOSCOPIA

Atto chirurgico che prevede l’introduzione, previo pneumoperitoneo, di una fibra ottica all’interno della cavità addominale e permette la visione diretta dell’apparato genitale (tube, utero, ovaie).

CISTI OVARICA

Formazione a carico dell’ovaio costituita da una cavità a pareti proprie e contenente varie sostanze.

CITOGENETICA

Branca della genetica e della citologia che si occupa dello studio dei cromosomi.

CITOPLASMA

Parte componente della cellula che si trova all’esterno del nucleo e all’interno della membrana plasmatica.

CONCEPIMENTO

Processo che incomincia con la fusione dei due gameti (fecondazione) e porta all’impianto della blastocisti.

CLOMIFENE

Farmaco in grado di aumentare la produzione endogena delle gonadotropine, e quindi in grado di indurre la crescita dei follicoli.

CRIOCONSERVAZIONE

Procedura utilizzata per conservare a bassissima temperatura (in azoto liquido) embrioni o gameti.

CORPO LUTEO

Formazione derivante dal follicolo dopo l’avvenuta ovulazione. Il follicolo, attraverso una serie di trasformazioni chimiche, si trasforma in questa formazione che degenera e regredisce in caso di ciclo senza gravidanza. In caso di concepimento, la formazione rimane invece attiva per i primi mesi di gestazione.

CROMOSOMI

Componenti del nucleo cellulare costituiti principalmente da molecole di DNA. Sono i veicoli dell’informazione genetica.

D

DEFERENTI

Continuazione dei dotti dell’epididimo del testicolo; terminano a formare i dotti eiaculatori alla base della prostata.

E

ECOGRAFIA

Visualizzazione su schermo degli organi interni mediante ultrasuoni; è quindi possibile evidenziare le ovaie con i rispettivi follicoli.

EIACULATO

Insieme del liquido seminale, degli spermatozoi e delle cellule presenti all’interno del liquido seminale.

EIACULAZIONE RETROGRADA

Eiaculazione anomala che, per cause anatomiche, chirurgiche o per malattia (es. diabete) avviene in vescica.

EMBRIONE

Ovocita fecondato che ha subito le prime divisioni cellulari. Il termine si usa per descrivere lo stadio precoce di crescita fetale, fino alla 8° settimana di gravidanza.

ENDOGENO

Che trae origine dall’interno dell’organismo.

ENDOMETRIO

Mucosa che riveste la cavità uterina.

ENDOMETRIOSI

Malattia che può contribuire alla sterilità e che consiste nella presenza, in sede anomala, della mucosa che normalmente riveste la cavità uterina (endometrio).

EPIDIDIMO

Struttura cordoniforme disposta sul margine superiore del testicolo. Contiene un canale circonvoluto, lungo circa 4-6 metri, dove, dopo la produzione, gli spermatozoi sono immagazzinati, nutriti e subiscono la maturazione finale.

ESAME DEL LIQUIDO SEMINALE

(V. SPERMIOGRAMMA)

ESOGENO

Che trae origine al di fuori dell’organismo.

ESTRADIOLO

Ormone estrogeno, sintetizzato e secreto dal follicolo ovario.

ETEROLOGO

Termine riferito alla utilizzazione di gameti non appartenenti alla coppia.

F

FASE LUTEALE

Periodo che intercorre tra l’ovulazione ed il successivo flusso mestruale.

FECONDAZIONE IN VITRO

Procedura che permette alla fecondazione di avvenire al di fuori del corpo umano (in laboratorio).

FECONDAZIONE

Insieme di reazioni chimico-fisiche che, attraverso la penetrazione di uno spermatozoo all’interno dell’ovocita, portano alla fusione del patrimonio genetico paterno e materno.

FECONDITA’

Capacità di concepire; potenziale riproduttivo distinto dall’attuazione riproduttiva (fertilità).

FETO

Prodotto del concepimento dal terzo mese (9a settimana) di vita intrauterina al parto.

FIVET

Dalle iniziali della sigla in lingua italiana e inglese: Fertilizzazione In Vitro e Embryo Transfer.

FOLLICOLO

Formazione fluida dell’ovaio contenente la cellula uovo. Il follicolo, dell’iniziale diametro di 2-4 millimetri, può raggiungere in fase preovulatoria il diametro di 18-24 millimetri.

FSH

(Follicle Stimulating Hormone). Ormone della crescita follicolare. E’ una gonadotropina prodotta dall’ipofisi, che stimola la crescita e la maturazione del follicolo. Esistono farmaci che contengono questo stesso ormone e che possono essere utilizzati per la maturazione farmacologica dei follicoli ovarici.

G

GAMETE FEMMINILE

Cellula germinale femminile matura (ovocita).

GAMETE MASCHILE

Cellula germinale maschile matura (spermatozoo).

GENE

Segmento di DNA, facente parte dei cromosomi, portatore dei caratteri ereditari.

GEU (GRAVIDANZA EXTRAUTERINA)

Gravidanza in cui l’impianto della blastocisti ed il successivo sviluppo avviene al di fuori della cavità uterina.

GIFT

Dalle iniziali della sigla in lingua inglese: Gamete Intra-Follopian-Transfer, trasferimento dei gameti all’interno delle tube di Falloppio.

GONADOTROPINE

Ormoni secreti dall’ipofisi sotto controllo ipotalamico. Sono l’ FSH e l’ LH.

H

HCG

(Human Chorionic Gonadotrophin). Gonadotropina corionica umana prodotta dall’embrione impiantato, in grado di prolungare la vita del corpo luteo e la produzione di progesterone per il mantenimento della gravidanza fino alla 8a settimana di gestazione. Viene utilizzata come farmaco in sostituzione del picco endogeno dell’ LH per indurre la maturazione finale dell’ovocita.

I

ICSI

(Intra-Citoplasmatic Spem Injection). Iniezione dello spermatozoo all’interno del citoplasma della cellula uovo.

IDIOPATICO

Che non deriva da altre malattie; privo di causa nota.

IMPIANTO

Attecchimento della blastocisti nell’organo dove si sviluppa durante la gestazione.

INCUBATORE

Apparecchio in cui possono essere mantenute temperature e concentrazioni di gas e di umidità prefissate.

INDUZIONE MULTIPLA DELLA CRESCITA FOLLICOLARE

( V. SUPEROVULAZIONE)

INFERTILITA’

Incapacità di concepire.

INSEMINAZIONE

Nei concepimenti assistiti, si intende la metodica di messa a contatto in laboratorio degli spermatozoi con gli ovociti. Nei concepimenti in vivo si intende la introduzione di spermatozoi all’interno dell’apparato genitale femminile.

IN VITRO

In laboratorio.

IN VIVO

All’interno del corpo umano.

IPOFISI

Ghiandola endocrina della parte inferiore del cervello, composta da due aree (neuroipofisi e adenoipofisi). Nell’adenoipofisi vengono prodotte le gonadotropine.

IPERSTIMOLAZIONE OVARICA

Serie di sintomi causati da un passaggio di liquidi dal sangue a distretti che, normalmente, non contengono liquidi (es. addome ecc.). La sindrome è associata ad aumento del volume delle ovaie, ed è una complicanza iatrogena della stimolazione ovarica. L’ormone HCG mantiene questa sindrome. Sintomi sono: sensazione di gonfiore addominale, aumento di peso, diminuzione della diuresi.
L’ospedalizzaziome è il migliore approccio per curare la sindrome.

IPOGONADISMO

Condizione derivante da una insufficiente secrezione di ormoni sessuali da parte delle gonadi.

IPOTALAMO

Formazione dell’encefalo che controlla e regola anche l’attività dell’adenoipofisi.

L

LAPAROSCOPIA

(V. CELIOSCOPIA)

LH

(Luteinizing Hormone). Gonadotropina prodotta dall’ipofisi che aumenta a metà ciclo e provoca l’ovulazione.

LIFE TABLES

Insieme di tavole derivate dai dati esaminati retrospettivamente e che permettono di indicare, nella ripetizione dei cicli di concepimento assistito, l’esposizione al “rischio gravidanza”. Per essere corrette le life tables in Medicina della Riproduzione devono tenere in considerazione numerose variabili.

LIQUIDO FOLLICOLARE

Liquido contenuto nel follicolo, che viene parzialme nte espulso con l’ovocita al momento dell’ovulazione.

M

MALATTIA GENETICA

Ogni condizione patologica ad origine prevalentemente genetica-ereditaria.

MALFORMAZIONE FETALE

Qualsiasi condizione di uno sviluppo anormale, in particolare un difetto strutturale del feto.

MEMBRANA PLASMATICA

Membrana a tre strati che riveste la cellula.

MESA

(Microsurgical Epididimal Sperm Aspiration). Prelievo chirurgico di spermatozoi direttamente dall’epididimo.

MENOPAUSA

Fase che insorge nella donna nel momento in cui cessa il ciclo mestruale a causa di un’impossibilità a generare follicoli ovarici e cellule riproduttive femminili. Esaurimento della vita riproduttiva della donna.

MONITORAGGIO ECOGRAFICO

Controllo della crescita follicolare mediante ecografia.

MICROINIEZIONE

Iniezione meccanica attraverso l’utilizzazione di microscopi manipolatori. Si usa generalmente per indicare l’introduzione di spermatozoi nell’ovocita, quindi una fecondazione assistita.

MONITORAGGIO ORMONALE

Controllo della crescita follicolare mediante dosaggio plasmatico degli ormoni (estradiolo).

N

NORMOSPERMIA

Normale numero, motilità e morfologia degli spermatozoi nell’eiaculato, secondo i parametri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (1992).

O

OLIGOASTENOSPERMIA

Ridotto numero e ridotta motilità degli spermatozoi nell’eiaculato.

OLIGOSPERMIA

Ridotto numero di spermatozoi nell’eiaculato.

OMOLOGO

Riferito ai gameti implica la presenza di gameti appartenenti alla coppia.

ORMONE

Sostanza di varia natura (proteica, steroidea ecc.) che è secreta da cellule specifiche (tessuto ghiandolare), si riversa nel circolo ematico ed esercita la sua azione su altre cellule (tessuto bersaglio).

OVAIO

Gonade femminile deputata alla produzione, maturazione e ovulazione degli ovociti e a funzioni endocrine (estrogeni e progesterone).

OVODONAZIONE

Donazione di ovociti da una donna (donatrice) ad un’altra (ricevente) non in grado di fornire i propri gameti per la riproduzione. Le riceventi sono per lo più rappresentate da donne in menopausa precoce.

OVOCITA

Gamete femminile contenente il patrimonio cromosomico materno.

OVULAZIONE

La fuoriuscita dell’ovocita dall’ovaio per rottura del follicolo.

P

PERCENTUALE CUMULATIVA DI GRAVIDANZA

Probabilità di gravidanza in relazione al numero di cicli eseguiti. Si estrapola dalle life tables.

PERITONITE

Infiammazione del peritoneo (o membrana che contiene i visceri addominali). E’ caratterizzata da forti dolori addominali, vomito e rigidità della parete muscolare.

PICK – UP

( V. PRELIEVO OVOCITI).

PNEUMOPERITONEO

Insufflazione di gas (anidride carbonica) nella cavità addominale per sollevare la parete addominale quale preparazione ad una laparoscopia.

PRELIEVO DI OVOCITI

Puntura ed aspirazione dei follicoli per via vaginale sotto controllo ecografico.

PRODOTTO DEL CONCEPIMENTO

Ciò che si forma dall’uovo fecondato (embrione, feto, sacco corionico, placenta e membrane fetali).

PROGESTERONE

Ormone secreto dal corpo luteo per preparare, l’endometrio all’impianto di un embrione. Mantiene la fase iniziale della gravidanza.

PRONUCLEO

Zona di condensazione dei cromosomi maschili o femminili,visualizzabile nella cellula uovo 12-18 ore dopo l’inseminazione della cellula femminile. La presenza di due pronuclei è indice di una avvenuta normale fecondazione.

PROTOCOLLO DI STIMOLAZIONE

Schema farmacologico per indurre l’ovulazione.

S

SALPINGE

( V. TUBA).

SEDAZIONE

Produzione di uno stato di calma e di riposo, attraverso la somministrazione di un farmaco.

SEME ETEROLOGO

Liquido seminale ottenuto da donatore.

SEME OMOLOGO

Liquido seminale del partner maschile della coppia.

SPERMATOZOO

Gamete maschile.

STERILITA’

Mancanza assoluta della capacità riproduttiva o della donna, o dell’uomo.

SPERMIOGRAMMA

Esame che analizza i caratteri macro-e microscopici del liquido seminale.

STW

(Seminal Tract Washout). Tecnica chirurgica che permette, attraverso il lavaggio dei dotti deferenti, di ottenere spermatozoi.

STERILITA’ IMMUNOLOGICA

Sterilità dovuta a fattori immunologici endogeni (es. anticorpi antispermatozoo, autoanticorpi ecc.) che possono agire bloccando ogni tappa del meccanismo riproduttivo.

SUB FERTILITA’

Fertilità inferiore alla norma.

SUPEROVULAZIONE

Microiniezione esogene, della contemporanea crescita di più follicoli ovarici in una donna che ha cicli regolari.

SUSM

(SUbzonal Sperm Microinjection). Induzione, tramite somministrazione di gonadotropine di spermatozoi sotto la zona pellucida dell’ovocita.

T

TERATOSPERMIA

Presenza di spermatozoi morfologicamente anomali in percentuale superiore al 50% secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità o superiore all’86% secondo Kruger.

TERRENO DI COLTURA

Composto chimico formato da sali, ioni, acqua, aminoacidi e proteine, in grado di permettere una buona sopravvivenza di materiali biologici (nel caso specifico: ovociti, spermatozoi, embrioni) in vitro.

TESA

(TEsticular Sperm Aspiration). Prelievo di spermatozoi dal testicolo previa aspirazione percutanea.

TESE

(TEsticular Sperm Extraction). Prelievo chirurgico di spermatozoi dal testicolo previa asportazione di piccole quantità di parenchima testicolare (biopsia).

TESTICOLO

Gonade maschile nello scroto e sospesa al cordone spermatico, deputata alla produzione degli spermatozoi ed a funzioni endocrine (testosterone).

TET

(Tubal Embryo Transfer). Trasferimento di embrioni all’interno delle tube di Falloppio.

TRANSVAGINALE

Attraverso la vagina o canale vaginale. Si eseguono per via transvaginale il monitoraggio ecografico degli ovociti e l’aspirazione ecoguidata degli ovociti.

TRASFERIMENTO

Metodica semplice ed indolore che permette di trasferire in utero gli embrioni mediante un sottilissimo catetere.

TRISOMIA 21

Anomalia cromosomica caratterizzata da un cromosoma 21 sovranumerario. Si accompagna a un marcato ritardo mentale ed anomalie fisiche (Sindrome di Down).

TUBA

Organo dell’apparato femminile deputato al prelievo degli ovociti, al trasporto degli spermatozoi, alla fertilizzazione ed al trasporto dell’embrione nell’utero. Molti fattori (chirurgici, infiammatori, congeniti) possono portare ad un suo danneggiamento.

U

UTERO

Organo muscolare cavo dell’apparato genitale femminile, deputato a contenere, proteggere e nutrire l’embrione ed il feto.

V

VAGINA

Porzione inferiore del tratto genitale femminile, rappresentata da un canale fibromuscolare che si estende dalla cervice uterina alla vulva.

VIE SEMINALI

Prelievo di villi coriali a scopo diagnostico.

VILLOCENTESI

Zone del testicolo e dell’apparato genitale maschile attraverso le quali avviene la produzione, la maturazione e l’escrezione del liquido seminale.

VILLO CORIALE

Unità strutturale e organizzativa della placenta.

Z

ZIFT

(Zygote Intrafallopian Transfer). Trasferimento degli zigoti all’interno delle tube di Falloppio.

ZIGOTE

Ovocita fertilizzato ma non ancora segmentato, in cui è possibile vedere la presenza di due pronuclei.

ZONA PELLUCIDA

Strato glicoproteico che riveste l’ovocita e che deve essere penetrato dal gamete maschile per ottenere la fertilizzazione.




Meccanismi eiaculatori

Eiaculazione Precoce

Giulio Biagiotti

Definizione DSM4 :

– Persistente e ricorrente eiaculazione con minima stimolazione sessuale che avviene prima, durante o dopo la penetrazione e comunque prima che lo si desideri

Variabili oggettive:

– età

– novità della partner

– frequenza sessuale

– permanente

– acquisita

– situazionale
– psicogena

– combinata

Definizione possibile:

– eiaculazione che avviene in un momento diverso da quanto desiderabile e opportuno anche in relazione alla situazione

Fasi dell’eiaculazione

RIFLESSO EIACULATORIO

– un riflesso è una azione programmata che si realizza quando il sistema raggiunge, per sommazione di stimoli adeguati, una soglia oltre la quale l’evento è ineluttabile.

– è indipendente dalla volontà ma:

– gli stimoli arrivano da due vie diverse

– alcuni soggetti sono in grado di gestire gli stimoli (non il riflesso) , altri no.

L’ingestibilità dell’eiaculazione è una patologia?

– è un’alterazione morfofunzionale accompagnata da fenomeni reattivi?

– cambia qualcosa in termini di riproduzione?

Il Paziente…. E.P.

– ante portam (per fortuna sono pochi…)

– alla penetrazione

– dopo pochi minuti

– sempre prima della partner

– solo con le nuove partner

– da solo non succede

– prima andava tutto bene

E le variabili femminili?

– alcune donne non raggiungono mai l’orgasmo

– alcune lo hanno in tempi biblici

– alcune accettano il rapporto sessuale ogni morte di Papa

– alcune comunicano in maniera distruttiva

– alcune manifestano identità di ruolo maschile

Forse….

– non sarà che il maschio è diventato prigioniero di modelli socio-cultural-sessuali un po’ troppo preconfezionati?

– si può sapere chi ha detto che un rapporto sessuale soddisfacente lo è solo se la donna ha l’orgasmo prima e l’uomo appena dopo?

Diagnostica…

– anamnesi patologica remota e prossima:

– patologie del pene, del prepuzio, del frenulo

– malattie sistemiche, diabete, mal. Neurologiche,interventi chirurgici, prostatovescicoliti

Nelle prostatovescicoliti si ha:

– in caso di coinvolgimento del plesso nervoso periprostatico, un aumento della sensibilità locale (prostatiti acute o subacute recenti)

– il fenomeno è probabilmente legato ad irritazione dei recettori.

Prepuzio e Frenulo

– le patologie flogistiche aumentano la sensibilità locale (candida, etc)

– le patologie degenerative diminuiscono la sensibilità locale (angio-neuropatia, BXO)

– nei frenulotomizzati è frequente una ipersensibilità locale che si instaura dopo anni dall’intervento

Test con inibitori del reuptake della Serotonina

– 10 mg al mattino per 30 giorni

– contestuale indagine psicorelazionale su autostima, vissuto,partner.

– valutazione dei risultati in termini soggettivi

Epicrisi

– valutazione dei test e del risultato della indagine psicorelazionale

– scelta della opzione terapeutica tra:

A): uso del solo anestetico

B): inibitori del reuptake della Serotonina

C): A+B

D): psicoterapia di coppia

Follow up a 3 mesi:

– questionario breve a risposte multiple inviato dal paziente sul grado di soddisfazione soggettiva in relazione al trattamento nel suo insieme: 277 pz. Età 18-44 anni

– 17% drop out

– 59% soddisfatti

– 24% rel. soddisfatti o insoddisfatti

L’intervento di neurotomia selettiva:

– consiste, con molte possibili varianti, in una circoncisione durante la quale si elimina l’innervazione del frenulo. E’ irreversibile.

– è cruciale la selezione dei pazienti : ha successo solo nei pazienti che hanno dimostrato ottima risposta alla prilocaina
– va evitato negli altri pazienti

Nel tempo:

Con l’età, in molti casi, si allungano naturalmente i tempi.

In conclusione:

– la “domanda” di correzione dei tempi dell’eiaculazione esiste perché tempi brevi sono insoddisfacenti

– la “cosa” è sicuramente multifattoriale

– la “risposta” è sicuramente plurispecialistica




Dottore, mi brucia quando faccio la pipì

“dottore, mi brucia un pò quando faccio la pipì” è il “sintomo presentato” ogni giorno da qualche paziente in ogni studio medico di medicina generale. Il medico di base che ha, in media, sette minuti disponibili a paziente cataloga velocemente tra le patologie non gravi e, di riflesso, fa una richiesta per urinocoltura.

Il nostro paziente, trentanove anni, si reca al laboratorio analisi con un barattolino preso in farmacia, consegna ligio il campione e ripassa dopo un paio di giorni ritirando un referto che consegna al medico.

Il dottore legge “assenza di crescita colturale “e conclude per un “non ha niente di grave, se non passa da solo in qualche giorno si faccia rivedere, intanto beva molta acqua e mangi leggero”.

Il paziente torna a casa in macchina col suo bruciorino ripassando mentalmente un articolo sulle medicine naturali per cui frena di botto rischiando un tamponamento a catena quando, con la coda dell’occhio, vede l’insegna verde di un Erboristeria nella quale si precipita.

Ripresenta il suo bruciorino all’erborista che ha un po’ più di sette minuti da dedicargli e lo fa felice con tre tisane, una antiinfiammmatoria, una per stimolare le difese naturali e una diuretica.

Il paziente rimonta in macchina e torna a casa sollevato dal pensiero “sto facendo qualcosa, almeno”.

Lui non lo sa ma la prima contiene un antitestosteronico a basso dosaggio che si trova anche in pillole in farmacia con l’indicazione per l’ipertrofia prostatica, la seconda contiene una erbetta americana usata dai pellerossa detta erba del diavolo per le sue effettive proprietà stimolanti l’apparato immunitario e la terza del tè verde biologico, diuretico, appunto.

La sera prepara la sue tisane come da istruzioni e, tra prima di cena e dopo, se le ingoia tutte e tre.

Dorme un po’ agitato e alle tre di notte si alza per fare una valanga di pipì.

Alle sei si alza perché ha suonato la sveglia e corre in bagno con la vescica piena.

Il bruciorino è in lieve aumento ma non se ne cura.

Altro giro di tisane per colazione e via al lavoro, di mestiere fa il rappresentante di commercio e ha qualche centinaio di km da fare, come ogni giorno.

La giornata scorre bene salvo per il fatto che deve far pipì ogni ora e mezzo, ha sete più del solito e il bruciorino è sempre lì.

Torna a casa alle nove stanco morto e con una fame da lupo.

Si fa spaghetti aglio e peperoncino e due salcicce, un etto di pecorino stagionato e insalata di ravanelli, due bicchieri di rosso e una grappina.

Altro giro di tisane e a nanna con la moglie che non ha nessuna intenzione di dormire.

Lui non ha una gran voglia ma lei sa stimolarlo e in pochi minuti sono volati via i pigiami.

Lui si sente pronto e delicatamente lo introduce, fa un paio di movimenti e risente il bruciorino che, in men che non si dica, si traduce in quella situazione che lui ben conosce e che precede di poco l’ineluttabile eiaculazione che è lunga e fastidiosa nonché maledettamente prematura rispetto ai suoi standard, anche i peggiori che ricorda, da ragazzo.

Un pensiero lo attraversa e gli gela il sangue, lo fa sudare freddo, ha il cardiopalma.

Guarda la moglie che gli sorride come sempre ha fatto, con dolcezza, senza proferire parola ma lui vede un sorrisetto sarcastico e sprofonda nel buio dell’amor proprio ucciso.

Si sveglia sudato alle tre per fare pipì e poi non riesce a dormire anche perché deve farla ogni mezz’ora.

Il bruciore aumenta. Telefona alle otto e dieci al cellulare del medico “dottò, il bruciore è una bestia…ora” che gli risponde “ ok, le lascio una ricetta per un antibiotico dalla segretaria”.

Lui esce passa allo studio, prende la ricetta, va in farmacia e poi al bar. Ingoia e parte per la sua giornata di lavoro con una fermata ogni mezz’ora per fare pipì.

La sera è ancora daccapo alla santa croce col suo bruciore cui si è aggiunto un senso di peso appena sopra il pube e non riesce a stare seduto normale, sposta continuamente il peso da una natica all’altra senza trovare pace, è stanco e triste.

Prende ancora le tisane e va a dormire, la fame gli è passata. Dopo un’ora si sveglia e ricomincia il va e vieni col bagno cui si aggiunge una botta di colite come non se la ricordava pur soffrendone saltuariamente.

Al mattino la moglie telefona al medico e spiattella tutta la storia, le tisane, i sudori freddi e il resto. Il medico fornisce il nome di uno specialista in grado di visitarlo in giornata.

L’epilogo di questa storia, che è vera, è una diagnosi di prostatovescicolite abatterica fatta sulla base di una ecografia (edema del tratto sovramontanale) e della ricerca batteriologica sullo sperma che è negativa per batteri ma segnala una quantità notevole di globuli bianchi.

Lo stile di vita, la posizione seduta forzata e l’alimentazione incongrua sono alla base del problema.

Le tisane non hanno avuto effetto alcuno se non esacerbare un po’ la sintomatologia.

La prematurità dell’eiaculazione è un effetto tipico delle prostatiti, l’ansia generata ha aggravato, ovviamente il quadro.

In realtà nessuno dei protagonisti ha sbagliato, il medico di base ha fatto quello che doveva rispetto al sintomo, l’erborista quello che poteva, la moglie è da premiare perché di media, un maschio, con un problema del genere, ritarda più che può l’andare dallo specialista.




WHO 2010 : NUOVI VALORI DI RIFERIMENTO E LINEE GUIDA PER I PAZIENTI

Volume ml >1.5

Totale numero spermatozoi milioni >39

concentrazione Milioni/ml >15

Motilità totale % >40

Motilità Progressiva % >32

Vitalità % >58

Morfologia % >4

pH ≥7.2

Leucociti Milioni/ml <1.0

MAR test % p. adese <50

Innanzitutto un paio di cose, la prima delle quali è che gli studi sulla fertilità maschile sono al palo da diversi anni ovvero da quando la tecnica ICSI, l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo nell’ovulo, sembrava avere risolto tutti i problemi di numero e di motilità dello spermatozoo. In effetti, risolti questi, ne è venuto fuori uno (di problema) ancora più grande: la qualità dello spermatozoo in termini di capacità fecondante.

Infatti la ICSI ha aumentato i risultati di fertilizzazione dell’ovocita (traduzione: ovulo con spermatozoo dentro = inizio della vita embrionale) e i bambini in braccio ma non poi quanto sembrava lecito aspettarsi. Difatti, la capacità di uno spermatozoo di dar luogo, una volta penetrato nell’ovulo, ad un embrione geneticamente competente (ovvero con tutte le informazioni atte a generare un bambino, quelli incompetenti la natura provvede a bloccarli = aborti precoci) dipende da un certo numero di fattori che sono correlati strettamente alla salute di chi li ha prodotti. Tanto per fare un esempio basta pensare alle prostatiti (infiammazioni della prostata) che, se pur lievi, tendono a far produrre un quantitativo di radicali liberi (nella fattispecie perossido di idrogeno, l’acqua ossigenata) che è in grado di bucherellare la membrana di rivestimento dello spermatozoo a cui segue un disastro sulla normale compattazione dei cromosomi contenuti.

Questo significa che la strada per ottenere un miglioramento dei parametri seminali passa per lo stile di vita e sulla attenta ricerca, e correzione, dei fattori che sono in grado di ridurre la capacità fecondante degli spermatozoi di un individuo.

La seconda cosa su cui occorre intenderci è che esistono i “non esperti” ovvero coloro che, peraltro in buona fede, credono di poter gestire una coppia con problemi procreativi semplicemente operando il varicocele e poi sparandola verso la fecondazione in vitro , relegando i maschi al mero compito di rimediare spermatozoi indipendentemente da quanti sono e come sono fatti. Solo una collaborazione coordinata e strutturata tra vari specialisti risulta essere in grado di gestire al meglio le risorse dei pazienti verso il miglior risultato possibile dato che esiste uno spazio di potenziale miglioramento della potenzialità fecondante prima di arrivare alle provette e uno spazio di ottimizzazione della performance seminale per coloro che alla provetta sono costretti.

Una coppia infertile dovrebbe porsi, a livello femminile , queste semplici domande cui andrebbe data una risposta basata su evidenze non essendo, in questo caso accettabile la sola espressione di opinioni.

– Ho una ovulazione regolare?

– Ho le tube aperte?

– Ho l’utero in grado di ospitare un embrione?

Dimostrato questo si può cominciare a pensare al partner maschile.

Il primo esame maschile è lo SPERMIOGRAMMA, ovvero l’analisi che va a vedere quanti spermatozoi vengono prodotti, come si muovono, come sono fatti. Generalmente la coppia si rivolge al ginecologo della moglie e costui, giustamente, lo richiede.

A prima vista può sembrare un esame banale che può essere eseguito presso qualsiasi laboratorio. Purtroppo questo non è vero e si vedono in giro e in rete moltissimi referti di esami fatti con la migliore fantasia e che non hanno niente di scientifico.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha, in varie occasioni, pubblicato delle linee guida per i laboratori (dei manuali) che pochissimi hanno letto e ancora meno hanno adottato perché questo costa tempo e training presso centri che già li usano.

I sistemi informatici, che hanno comunque il difetto di aver bisogno di un controllo umano continuo, costano sempre troppo e sono presenti solo in rari laboratori che li acquistano proprio perché non hanno a disposizione un tecnico qualificato che ne regoli il funzionamento.

Prima, quindi di fare uno spermiogramma, informatevi sulla metodologia adottata e se chi esegue l’esame ha o meno i titoli di studio per firmarlo.

Occorre stare alla larga da chi esprime la fertilità con indici che sono arbitrari e anche da chi esprime giudizi come fertile o sterile, dato che è intuitivo che la fertilità non può essere del singolo ma solo della coppia. State alla larga anche da chi mette valori di riferimento diversi da quelli della O.M.S.- WHO tipo “forme normali” all’ 85% che in natura non esistono e dimostrano solo una mera ignoranza (nel senso di non sapere, non maleducazione, perché usando criteri scientifici ottenere questo valore è impossibile ). Tra l’altro molti laboratoristi senza esperienza finiscono così per ritenere normali una montagna di esami in realtà patologici ritardando pericolosamente la diagnosi e danneggiando il paziente.

Alcune considerazioni sono basilari :

1. i valori sono stati ricavati da soggetti che avevano appena ottenuto l’inizio di una gravidanza.

2. la gravidanza si ottiene in una femmina per cui la fertilità è un fenomeno che interessa la coppia e non il singolo.

3. prendere i valori di un esame dello sperma, che sia ben eseguito o no, e pretendere di essere predittivi nei confronti della capacità fecondante del singolo maschio è un errore metodologico.

4. anche se i valori sono al di sopra del range minimo di riferimento ciò non garantisce la gravidanza ( che è un fatto di coppia).

5. valori al di sotto dei range possono dar luogo alla gravidanza.

6. Un solo spermatozoo mobile in un liquido seminale può dare luogo ad una gravidanza.

7. la presenza di spermatozoi mobili in numero adeguato aumenta in proporzione la probabilità del verificarsi dell’evento.

8. la produzione e la qualità degli spermatozoi fluttua ampiamente sia nel soggetto sano fertile ( fertile: con figlio in braccio) che in quello ipofertile ( che desidera un figlio in braccio).

9. Occorrono almeno due o tre esami per definire la situazione media della produzione e della qualità degli spermatozoi.

10. Uno spermiogramma alterato indica allo specialista le probabili cause che dovrebbero essere cercate e, possibilmente, rimosse.

Lo spermiogramma esprime semplicemente quanto il liquido esaminato si discosta da quella che è definita normalità, intendendo per questa una serie di valori espressi da una popolazione maschile che ha da poco concepito e si può ritenere fertile. Lo scostamento dalla normalità indica anche che può esistere una patologia in atto che va ricercata e identificata. La lettura, quindi, dello spermiogramma non può essere fatta da un non specialista per il semplice motivo che, con rare eccezioni, non sa dove mettere le mani.

Spesso capita anche che il paziente, il quale è, giustamente, in ansia per la sua condizione, cominci a leggere “analiticamente” i referti degli esami cercando di capirci qualcosa, accanendosi nella interpretazione dei numeri che hanno un qualche senso, solo, ancorché non sempre, per chi ha, insieme a parecchie ore passate a studiare, un quadro di insieme della situazione generale e particolare del paziente. Oltretutto, esiste una variabilità micidiale nella produzione di spermatozoi che ha la caratteristica di andare a onde, con le stagioni, le temperature e un sacco di altre cose. E’ buona norma, per quanto appena detto, di fare almeno due esami intervallati da due settimane nell’arco di un mese.

Ora, il maschio infertile, con gli spermiogrammi in mano, finisce immancabilmente dal ginecologo della moglie, e , con tutto il rispetto che ho dei Colleghi ginecologi ,la storia continua così….

L’atteggiamento dei ginecologi nei confronti dell’andrologia può essere:

– Quelli che mandano il paziente dallo specialista

– Quelli che trattano il paziente con farmaci innocui

– Quelli che trattano il paziente in maniera incongrua

– Quelli che sono convinti che se ci sono spermatozoi il problema non c’è

– Quelli che risolvono tutto con le provette, magari all’estero.

Le situazioni che il paziente può trovarsi di fronte a livello di spermiogramma sono , sostanzialmente:

– Tutto normale, almeno all’apparenza. Ripetere l’esame. Aggiungere gli “assetts” genetici di glutatione e interleuchine

– Alterazioni dello spermiogramma correlate a patologie relativamente facili da curare: sono il 70%.

– Alterazioni dello spermiogramma difficili da diagnosticare e ancora più, da curare.

In generale alcune considerazioni cliniche:

1. La prescrizione dello spermiogramma dovrebbe essere accompagnata dalle istruzioni relative alla modalità di raccolta, trasporto ed indicazione di uno o più laboratori che usano il manuale WHO.

2. La lettura dello spermiogramma non dovrebbe essere seguita da considerazioni troppo negative o troppo positive.

3. Non si danno terapie senza aver fatto una diagnosi.

4. La diagnosi è possibile solo se il paziente è stato visitato e sono state fatte le indagini opportune che spesso sono analisi del sangue, ecografia e/o Ecocolordoppler, meno spesso ma a volte nodali le indagini genetiche.

5. Le terapie aspecifiche sono giustificate solo in caso di impossibilità di una diagnosi.

6. Le terapie ormonali sono giustificate solo in caso di vera carenza ormonale.

7. I controlli in terapia vanno fatti ogni due mesi attraverso la riesecuzione di un esame nello stesso laboratorio possibilmente con lo stesso operatore.

8. La valutazione dei risultati deve essere fatta dal clinico specialista, non dal Laboratorio.

9. La valutazione e la correzione di abitudini o stili di vita incongrui ha importanza quanto la terapia.

10. Un varicocele presente non è automaticamente una cosa da correggere chirurgicamente ma in molti casi ne possono essere corretti i danni con farmaci.

– Assenza di spermatozoi: attenzione, la partita non è chiusa e se ne apre una molto più difficile:

La prima cosa di fronte ad una analisi su cui c’è scritto azoospermia è quella di ripetere l’analisi in centro qualificato in quanto molto spesso capita che non venga eseguita una procedura di laboratorio che spesso rivela la presenza di anche pochi spermatozoi.

La proposta è meno sciocca di quel che può sembrare in quanto rivela spermatozoi nel 12% dei casi di azoospermia.

Una volta ripetuta l’analisi un paio di volte magari con 7-8 giorni di astinenza con esito uguale è opportuno rivolgersi ad uno specialista il quale ha il compito di definire la strategia da tenere sia sul piano diagnostico che su quello terapeutico.

Molti non sanno che una quota di circa il 20% delle azoospermie è curabile con terapia medica.

La strategia si basa oltre che sul non far danni (che sono più facili da ottenere rispetto ad un miglioramento) e sulla necessità di stabilire la causa che è alla base della azoospermia. Purtroppo le azoospermie vengono classificate in maniera semplicistica tra quelle escretorie e secretorie ovvero situazioni in cui gli spermatozoi non escono perché c’è un ostacolo o perché non vengono prodotti.

Sarebbe bello se fosse così semplice, in realtà esiste, tra il bianco e il nero, tutta la varietà dei grigi che solo lo specialista di una certa esperienza ha avuto modo di vedere e ha un’idea su come si può provare a gestirla.